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Il Bolzano espugna finalmente la Volksgarten Eisarena di Salisburgo vincendo gara 6 per 3-4 e guadagnandosi il diritto di giocarsi la vittoria del “Karl Nedwed Trophy” fino all’ultimo secondo nel match che si disputerà sul ghiaccio della Sparkasse Arena.

Il “vecchio cuore biancorosso” del Bolzano batte un colpo: si sta giocando il 116º minuto di gara 5 di finale, le due squadre sono stanche per l’epica battaglia, ma Salisburgo sembra averne di più; gli ospiti sono in attacco ma perdono il disco che viene conquistato da Scott Valentine che parte in contropiede affiancato da Matt Frattin, passaggio al compagno che incrocia il tiro e trova l’incrocio dei pali sul lato lungo: è il gol che permette ai Foxes di restare vivi e di mantenere accesa la fiamma della speranza.

Salisburgo si impone per 3-0 in gara 4 disputata alla Volksgarten Eisarena e si guadagna 3 possibilità di chiudere la serie e di aggiudicarsi il Karl Nedwed Trophy. Troppo forti i Red Bull che approfittano degli errori dei Foxes e di qualche “svista” arbitrale per portarsi sul 3-1 nella serie di finale.

Il Bolzano non riesce nell’impresa di espugnare la Volksgarten Eisarena di Salisburgo ed esce sconfitto per 1-0 dai padroni di casa che, grazie ad un gol di Stajnoch riportano la serie di finale in parità. Non sono bastate ai Foxes le grandi parate sfoderate anche questa sera da “San” Sam Harvey; i Red Bull si sono dimostrati squadra più solida e più in forma dei biancorossi ed hanno meritato la vittoria.

Brutta sconfitta per il Bolzano in gara 3 di finale che vede il Salisburgo espugnare la Sparkasse Arena per 1-4 e portarsi in vantaggio nella serie di finale. Certo, ancora non è detto nulla, ma per risalire la china ci vuole ben altro Bolzano di quello visto fino ad ora in questi playoff. 

A fatica, stringendo i denti, resistendo ai furibondi assalti avversari, sacrificandosi in balaustra, il Bolzano si aggiudica gara 1 della serie di finale vincendo per 1-0 contro i Red Bull di Salisburgo grazie ad un gol rocambolesco di Christian Thomas e soprattutto, alle parate decisive di Sam Harvey che più volte strozza in gola agli avversari l’urlo di gioia.

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