user_mobilelogo
Inizia il torneo ICE 2024/25 e Andrea cala il suo VIIº "Asso di bastoni" affidandosi al parere di uno "specialista", a cui siamo molto legati, che scenderà sul ghiaccio anche in questa stagione e alle proprie valutazioni/sensazioni. Buona lettura (13 minuti).

logo ICE new logoDieci anni fa, esattamente il 13 aprile 2014, mentre ero comodamente seduto in uno studio televisivo assieme ad altri ospiti, per rispondere alle domande di Andrea Anselmi su questioni legate al mondo del futsal, i miei pensieri erano rivolti a tutt’altro.

Un IPad nuovo di zecca, acquistato qualche giorno prima e poggiato sulle mie ginocchia, stava garantendomi tutti gli aggiornamenti di gara 5 di finale tra Salzburgo ed Hockey Club Bolzano.

Anselmi era curioso di sapere quante possibilità avrei dato alla squadra di cui ero vicepresidente, il Kaos Bolzano, di salire in serie B. Laura, la mia compagna, stava invece seguendo l’incontro assieme a centinaia di persone, da un maxischermo collocato all’interno del Palaonda.

Solo la mia bontà d’animo, la mia inveterata incapacità di pronunciare un “no, grazie!” quando veramente serve, avevano vincolato la mia presenza in quello studio.

Andrea Anselmi (attuale responsabile della comunicazione sportiva per Atalanta Bergamasca Calcio) tollerò, conoscendomi, sia la mia evidente distrazione che la presenza dell’IPad nelle inquadrature. “A patto Andrea, in via del tutto eccezionale, che tu ci dica come va la partita...”.

Ad un certo punto, dopo un’attesa che si era fatta oramai spasmodica, alle 20.52 di una serata domenicale destinata ad entrare nella storia biancorossa, arriva al mio cellulare il fatidico messaggio, proprio da Laura...: Bolzano Campione!

A dieci anni di distanza, quando le sinapsi mi offrono la rilettura di quei momenti, rivedo l’azione decisiva snodarsi lungo il lato13 4 14ore2052 sinistro del fronte d’attacco biancorosso.

Un vero e proprio scacco matto. In tre sole mosse.

David Laliberté combatte in balaustra per il possesso del disco. 

MacGregor Sharp lo raccoglie proprio a ridosso dell’angolo sulla destra di Bernd Brückler.

Žiga Pance - a rimorchio di Sharp - raccoglie al volo lo scarico fulmineo del compagno.

Il suo slap è caricato a pallettoni e trafigge il portiere.

Un diagonale che di secondo nome fa: Sentenza.

Un tiro accompagnato dal Fato benevolo degli Dei del disco su ghiaccio.

Che vale la prima ed incredibile conquista del Karl Nedwed Trophy per l’Hockey Club Bolzano.

Al suo primo tentativo, da puro e semplice rookie della Erste Bank Élite Liga.

Oggi, venerdì 20 settembre 2024, primo giorno di scuola per i team della Ice, mi sono voluto avvalere proprio della competenza e del garbo di Žiga Pance, lubianese purosangue di 35 anni, per dare un connotato preciso alla stagione che poggia i suoi propulsori proprio sulla rampa di lancio. Ma anche per parlare di altro, come potrete notare.

Pance è oramai un’icona dell’hockey sloveno. E dell’Olimpija Lubiana, in particolare. 647 match in Ebel, conditi con 174 reti e 194 assist. 72 incontri con la maglia della sua Nazionale.

Ma lui ha legato indissolubilmente la sua esistenza di atleta, nel corso della sua carriera, nelle due stagioni trascorse a Bolzano. Arrivando al Palaonda nell’ottobre del 2013 - perché Lubiana era rimasta senza denari. E lui, di conseguenza, a piedi - senza lontanamente immaginare che, sei mesi dopo, avrebbe legato per sempre il suo nome alla storia della squadra e della società biancorossa...

• Benvenuto in questa rubrica, Žiga! Sei sulla soglia dei 36 anni ed hai imparato ad ascoltare le tue gambe, la tua testa ed il tuo cuore. Quanto vorresti ancora dare all’hockey?

“Ho molti anni di attività alle spalle. Ma riesco ancora a spingere molto in allenamento, facendo le cose giuste per strutturare il mio fisico e raggiungere una condizione di forma che mi soddisfi. Mi sento benissimo e spero di poter dare il mio apporto all’Olimpija, ancora per qualche anno”.

• I vostri manager hanno lavorato bene quest’estate. A Lubiana sono arrivati degli ottimi giocatori. Avete sistemato la difesa con Wyatt Ege e Arvin Atwal (Valpusteria) e Blaz Gregorc (Fishtown Penguins). Davanti vi siete affidati a gente di elevata esperienza. Come il centro canadese Kale Kerbashian (Spisska Nova Ves), Blaz Tomasevic e Robert Sabolic (Villach Vsv) ed Alexander Lavoie (Grenoble). E la vostra pre-season è stata tutt’altro che malvagia.

“È vero - sottolinea - anche se abbiamo perso giocatori del livello di Trevor Gooch, la squadra è fantastica. Tutti i giocatori che si sono uniti a noi quest’estate hanno qualcosa di speciale, tanta qualità ed un’ottima combinazione di caratteristiche. Abbiamo già trovato una buona chimica sul ghiaccio quindi spero che continueremo così per tutta la stagione”.

• Avete affrontato pochi giorni fa in amichevole il Graz 99ers. Che molti indicano come una delle favorite della stagione che inizia oggi. Ben 18 nuovi giocatori, tra i quali spiccano individualità davvero interessanti. Come il portiere svedese Jonas Gunnarsson (Ilves Tampere), il difensore Frank Hora e l’attaccante Marcus Vela (entrambi Banska Bystrica), lo stesso Trevor Gooch, Nick Albano e Kevin Roy (Innsbruck Haie), Rok Ticar e Lukas Haudum (Kac). Potrebbero essere loro i padroni della Ice, secondo te?

“È davvero difficile dirlo ora. Ma dopo 10 giornate le gerarchie nella Lega potrebbero essere più chiare. Ogni squadra di questo campionato può battere tutti. Questa è la bellezza della ICEHL!”.

• Veniamo all’Hockey Club Bolzano, Žiga. Cosa ne pensi dei nuovi arrivi? Del valore della squadra?

“Beh, posso dire con certezza che, nonostante tutto, Bolzano mette sempre insieme una grande squadra. Anno dopo anno. Sono sempre in alto e vicinissimi a vincere il campionato. Tanto che hanno già portato a casa il trofeo in due occasioni. Anche se a volte non riescono ad ingranare la marcia che vorrebbero, trovano sempre il modo di finire la stagione alla grande. Ovviamente, seguo sempre da vicino le vicende del team”.

Cup names 2013 14• Ci vuoi descrivere i due anni trascorsi al Bolzano ed il tuo rapporto con Tom Pokel?

“Da dove posso iniziare?... Due anni fantastici e potrei parlarne per giorni. Per essere breve, ho avuto un ottimo rapporto con Tom. Era ed è ancora uno dei migliori allenatori che ho avuto nella mia carriera. Con Pokel la stagione 2013-2014 si concluse nel migliore dei modi. Con un titolo che fino ad oggi rimane ancora il mio più grande successo ed il miglior momento della mia carriera!”.

• Nella prima partecipazione alla Ebel, pare ancora oggi un miracolo essere riusciti a portare il trofeo in via Galvani. Quando avete capito di poterlo vincere?

“Ad un certo punto siamo stati consapevoli di avere la miglior chimica di tutta la Ebel. Non ci siamo mai azzardati di dire che avevamo la squadra migliore o i giocatori più forti. Ma sapevamo benissimo che quel gruppo, ogni singolo elemento, avrebbe dato la vita. L’uno per l’altro. Ed è stato il motivo di un tale successo. Ci fidavamo e credevamo. L’uno dell’altro. Con molti compagni di allora mi sento regolarmente. Quest’anno è il decimo anniversario del nostro trionfo. Mi sarei aspettato di rivedere i miei compagni di allora, per festeggiare nuovamente. Tutti insieme”.

• C’è ancora tempo per organizzare qualcosa. Inoltriamo la tua richiesta al Dottor Knoll.

Mentre Žiga si prende il tempo necessario per rispondere alle domande che gli pongo via Messenger, mi focalizzo su vizi e virtù delle avversarie del Bolzano nella nuova edizione della ICEHL. Che, per i biancorossi, avrà inizio al Palaonda questa sera alle 19.45, momento in cui si riaprirà l’eterno dualismo tra le volpi e le “ali nere” di Linz.

13 teams ICE 24 25Guardo subito alle due italiane. 

Il Valpusteria viene da una semifinale giocata e persa, senza colpo ferire, lo scorso anno contro Klagenfurt (0-4). Risultato che, a mio avviso, dovrebbe comunque mettere in guardia la concorrenza. Perché la squadra, e la società, da quel piazzamento hanno guadagnato punti in consapevolezza.HC Pusteral

È vero che ogni stagione fa storia a sé. Ma i Lupi non li sottovaluterei.

I Puschtra non hanno brillato in pre-season (una sola vittoria contro Landshut) e si sono parecchio nascosti (come il Bolzano, dopotutto) nel derby di sabato scorso. Se fossi il loro allenatore, molte delle mie aspettative le riporrei su due che già molto hanno dimostrato: Mikael Frycklund e Jason Akeson.

Domenica al Palaonda sarà battaglia vera. Terreno di caccia per Cedric Lacroix e Chris DiGiacinto.Asiago logo

L’ambiente ad Asiago, invece, è stato scosso a pochi giorni dal via ufficiale della stagione da un fulmine a ciel sereno: la risoluzione contrattuale con Adam Rockwood. Il nuovo coach, Ron Fogarty, credo sia meno preoccupato della sua sostituzione piuttosto che della profondità del suo pancone. Elementi di spicco ce ne sono e risaltano. A partire dalla Montagna sui pattini, il nuovo difensore Matt Cairns. Impatto positivo anche per Carter Turnbull, solo omonimo del nostro John Perry, conferme in pre-season per Nick Saracino. “Aspettiamo a valutare l’insieme” - direbbe Žiga.BWL Linz logo

Passiamo alle austriache, cominciando proprio dal Linz, primo ostacolo lungo la strada dei Foxes nella nuova Ice. Due certezze per le Black Wings: il nuovo allenatore, Philipp Lukas, al momento il meglio che può offrire la piazza in questa Lega. Ed una consapevolezza: cancellare le delusioni delle ultime stagioni. A loro ruberei Oullette St-Amant, Graham Knott e Sean Collins. Tre splendidi giocatori. Non ho abbastanza feedback per giudicare i nuovi arrivi. Ma le chiacchiere che girano non sono molto incoraggianti per la concorrenza.

 

Red Bull Salzburg Logo I campioni sono loro, “purtroppo!” aggiungerei. Salzburgo non ha più segreti per il bolzanino medio. Pochissimi movimenti estivi in entrata. Un nuovo coach: Oliver David. Un buon impatto in Champions. Se ne sono andati Huber ed Harnisch, a rinforzare i 99ers e Nicolai Meyer (il giustiziere, mannaggia a lui, che inizia la stagione in Danimarca e la conclude coi Red Bull). Restano i favoriti, per istituzione. Ma se le conduzioni arbitrali saranno al di sopra di ogni ragionevole sospetto, il loro dominio potrebbe anche esaurirsi.

L’altra finalista dello scorso aprile, il Klagenfurt. La prima rivincita verrà servita già questa sera. E non dubito cheEC KAC Log il desiderio KAC sia quello di riscattare, seppur simbolicamente, il ratto del titolo patito da Salzburgo. Al termine della scorsa stagione.

La faccia allibita del tecnico, il confermato Kirk Furey, quando il suo team impegnato in Champions si è fatto rimontare da 4-0 a 4-5 dai polacchi dell’Unia Oswiecim, è rimasta scolpita come un monito, nelle immagini di quel match. Anche se si tratta solo di hockey estivo, potrebbe essere un segnale poco promettente. Ottimo l’esordio di uno dei pochi nuovi arrivi, Mathias From. Quest’estate in Carinzia potrebbe essere ricordata come quella trascorsa a rinforzare la concorrenza. Il teorema è costruito attorno alle partenze di Haudum, Ganahl e Postma. E si regge comodamente da solo.Villach, tanto bella - come Klagenfurt - per come è adagiata sul suo mare interno, il Wörthersee, tanto ostica - la suaVSV squadra biancoblù - lo scorso campionato. E non solo. Specie nei quarti di finale, rimasti netta testimonianza della forte rivalità che coverà sempre con loro, sotto le ceneri.

Non ci sono più Golod e Sabolic. Ricordati a Bolzano per imprese che di sportivo hanno molto poco. Anche se lo sloveno lo ritroveremo col Lubiana. La Curva attende Lamoureux per dare vita ai soliti ed innocui giochi di scherno. Io, più timidamente, aspetto di verificare lo stato di forma dell’attaccante Kevin Hancock. Un vero e proprio Iradiddio in pre-season.

Vienna C. logoVienna, il Cantiere Aperto. Di voglia di riscatto nella Ice ne gira parecchia. I viennesi, specialmente i loro tifosi, non vedono l’ora di capire se “anche quest’anno vinceranno il prossimo...”, battuta da bar che nasconde però fondamenti di profonda saggezza. Le ultime tre uscite sono state equivalenti ad altrettante vittorie, incoraggianti. Due in particolare, su Trencin e Kometa Brno. Le previsioni degli addetti ai lavori non la vedono nella Top Six, alla fine della stagione regolare. Ma Vienna ha cambiato molto. E forse ha trovato in Jason Willms e Brett Kemp due condottieri ai quali affidare il comando delle operazioni. Al ghiaccio la sentenza definitiva.

Pioneers VorarlbergPioneers Vorarlberg... Feldkirch è la classica piazza che, in mancanza di meglio, resta aggrappata ai suoi ricordi. Quelli che riportano ad un’epoca indimenticabile. Corrispondente agli anni ‘90. Quando l’Alpenliga era il suo preferenziale territorio di caccia. Testimoniato dalla doppietta ‘95-‘96 in questa competizione e soprattutto, dal trionfo nel Campionato d’Europa per Club del ‘97-‘98, battendo in finale per 5-3 i moscoviti della Dynamo.

Trofei alquanto prestigiosi. Lontani anni luce rispetto all’odierna realtà.

Chissà per quanto è stato rimpianto Ralph Krueger, leggendario coach di Winnipeg, che dal ‘91 al ‘98 riscrisse la storia e le egemonie con il Veu Feldkirch.

In Ice i Pioneers sono celebri per essere notoriamente una bestia nera per l’Hockey Club Bolzano. Hanno cambiato in maniera profonda il roster. E la loro pre-season è stata poco più che sufficiente. Senza riscontri diretti, inutile arrampicarsi in giudizi sterili. Li aspettiamo al varco.HCI

Innsbruck, ultimi della lista austriaca. Non a caso. Cosa si può raccontare di un team uscito sconfitto in tutte le amichevoli fin qui disputate? Dove risalta il clamoroso 10-0 subìto al Palaonda. Direi, ben poco. Onestamente. Squadra (e società?) in drammatica involuzione. Dico solo che non vorrei essere nei panni del nuovo coach Jordan Smothermann. Come in quelli di uno qualsiasi dei suoi giocatori. Che meritano, comunque, tutto il devoto rispetto.

Infine, l’unica ungherese, il Fehérvár. Questa sera sarà già protagonista dalle nostre parti. A Brunico, per la precisione. LaFehérvár AV 19 Logo qualificazione alla CHL ha costretto lo staff ad anticipare il calendario di tutta l’attività agonistica. La squadra si è radunata subito dopo luglio, con la prima amichevole disputata prima di Ferragosto. Senza andare troppo nei dettagli delle sconfitte patite in Champions, per il Fehérvár l’inizio di stagione non è stato molto brillante. Ma ci ha abituati ad essere una delle avversarie più temute di tutto il lotto della Ice. Quindi, massimo rispetto per i magiari. Quando servirà, sapranno certamente trovare le idee e le risorse per essere tra le protagoniste.

Tre nomi sui quali riesco a focalizzarmi dopo quanto visto in Champions? Csanad Erdely, Anze Kuralt e Chris Brown. Personalmente, e chiudo, temo da sempre il Fehervar. Come l’Oceania del Risiko. Quando il tuo avversario l’ha totalmente ricoperta di carrarmatini.

Difficile da scalfire. Ma non impossibile...

Torno su Messenger. Credo che Žiga Pance, a quest’ora (quasi la mezzanotte di martedì scorso) mi abbia lasciato un’ultima riflessione prima di rilassarsi dopo la seduta serale di allenamento.

Ed infatti, ecco l’ultimo messaggio, con il quale saluta idealmente tutti coloro che apprezzano tuttora il suo profondo legame, il genuino attaccamento ai nostri colori. Ed alla nostra città.Ziga curva  Ziga saluta

• Žiga, quando tornerai a Bolzano sono certo che farai come sempre. Andrai a salutare il pubblico in tribuna, i ragazzi della Curva. Credo di poter affermare che tu e la tua famiglia avete un legame ben più che speciale. Sia con la squadra che con la città. Non vi piacerebbe aprire un nuovo capitolo a Bolzano?

Ziga EBEL


“Di questa cosa potrei parlare per settimane!
Io e mia moglie ci siamo innamorati di Bolzano. Ovunque andassimo le persone erano sempre molto gentili con noi. Una cosa molto importante, che abbiamo sempre apprezzato. Quando vengo al Palaonda, vedere ancora tutte quelle persone guardarmi con un’altra maglia, eppure fare il tifo per me... mi commuove, fino alle lacrime. Ringrazio il pubblico bolzanino, il sostegno che ricevo sempre qui non si può avere da nessun’altra parte. Sono trascorsi 10 anni ma non si dimenticano di me. Per me Bolzano resterà la mia seconda casa. Ora abbiamo dei figli. Un giorno saremo felici di portarli qui. E fargli vedere dove abbiamo trascorso i migliori anni della mia carriera. Aprire un nuovo capitolo a Bolzano?

Sarei felice di firmare ancora per i biancorossi. Ma non ci sono state occasioni di parlarne. Però... Mai dire mai!”.