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Corvara2

 

2° appuntamento con gli "Assi di bastoni" dalla penna di Andrea Scolfaro. Buona lettura (5 minuti).

 Corvara, sono entrati sul ghiaccio con un filo di prudenza. Il loro cuore pulsava forte, al ricordo di mille e più battaglie. In un tempo in cui, non esistevano altri avversari. In grado di assecondare la loro egemonia.

Quelli di una certa età, come me, sono sicuro abbiano colto in loro due figure leggendarie, come i reduci di Omaha Beach, durante le celebrazioni del 6 giugno. Guardati con deferenza e rispetto, mentre nei loro occhi scorrevano ancora le immagini, delle tremende ed indimenticabili ore dello Sbarco.

Alberto Da Rin e Norbert Gasser, le Leggende di cui parliamo, questa volta si sono accompagnati, verso il centro del campo. Per scodellare, simbolicamente, il disco d’inizio di Bolzano-Cortina. C3

Match d’apertura, di una stagione dai mille significati, ma che ha evocato - inevitabilmente - quell’epoca in cui l’Italia dell’Hockey era racchiusa in un unico lembo di cielo, bucato solamente da tre campanili: Bolzano, Cortina e Milano.

Assurgere sul Trono di Bastoni sarebbe stato possibile. Per una di loro, soltanto.

Avremo modo, in questa rubrica, di accarezzare la storia di questo meraviglioso sport. E dei protagonisti che si contesero l’Immortalità.

Quindi torniamo al Presente.

Bolzano e Cortina si sono ritrovate sabato scorso, dopo un’attesa che durava dal 2013. Quando il Dottore, prima di valicare il Brennero, decise che le loro strade si sarebbero dovute dividere.

A questa reunion si sono dati appuntamento in tanti. Grazie a Corvara, collocata al centro dell’ideale diametro tra Bolzano e la Perla delle Dolomiti.

Tanti ex, soprattutto. Specialmente cortinesi. Richiamati da un evento dall’intenso valore intrinseco.

E tanti tifosi. Ad occhio, circa 650. Biancorossi, soprattutto. Attirati dalla curiosità di veder finalmente da vicino il rinnovato parco giocatori. Risultato di un producente mercato estivo, che ha saziato molti di noi.

Glen Hanlon, in questo momento della stagione, si sta muovendo come il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick. Sa di avere una potenziale bomba atomica tra le mani. Ma non la teme, anzi. La ama, senza essere condizionato dalla sua pericolosità.

Ci sono un milione di variabili. Per le quali la bomba potrebbe non centrare il bersaglio. Ma ci sono altrettanti motivi, secondo molti, per credere nella bontà di questo gruppo. Raffigurato, solo per gioco, come un ordigno altamente letale.

Hanlon ed Armani, comunque, si sono presentati così. Alla prima uscita stagionale.

Dietro, tre linee: Valentine-Seed, Hults-Di Perna e Spornberger-Bourque. Liprandi supplente.

Davanti, quattro: Frigo-Mantenuto-McClure, Helewka-Bradley-Gazley, Marchetti-Christoffer-Frank e Brunner-Finoro-DiGiacinto. Gellon e Kaufmann di rincalzo.

Vallini e Rigoni, a difesa della gabbia.

Assenti: Harvey, Miglioranzi, Salinitri ed Halmo.

Centrocampo     striscione

Un signor Spogliatoio, mi pare di poter dire.

A margine dell’incontro in sè, che ha palesato carichi di preparazione da una parte e naturali ritardi di condizione dall’altra, sono stati parecchi i contenuti delle riflessioni di coloro che l’hanno vissuta in diretta.

Marcello, ad esempio, mette in evidenza due elementi. Cole Hults ed Adam Helewka.

E ci fa presente quanto siano mancate lo scorso anno le uscite di zona e le impostazioni del primo.  Preciso di stecca e molto ordinato, capace di creare situazioni offensive.

Del nuovo attaccante, invece, ne parla come un tuttofare a disposizione della squadra. Felice nei recuperi difensivi ed efficace quando si lancia in attacco. “Con Bradley e Gazley, wow! Ne vedremo delle belle!”. Ma, il gol, sottolinea Marcello, può arrivare da tutti. Perché, a suo avviso, sulla carta questo potrebbe essere il miglior attacco della Ice. Believe it, or not?

Conferme, sull’efficacia della linea composta da Helewka-Bradley-Gazley, ne arrivano a pacchi.

Acuta l’osservazione su McClure, a surrogare Miceli nella Triplice con gli inseparabili Mantenuto e Frigo. Con il “19” che dovrebbe garantire maggior concretezza alle percentuali offensive.

C2 

Braden Christoffer ha dispensato assist ed aperture intelligenti. Oltre ad accompagnare Gellon e Kaufmann al Ballo dei Debuttanti. Attenzione soprattutto al secondo. Un giovanissimo prospetto, che andrà seguito molto attentamente nella sua crescita.

Brunner-Finoro-DiGiacinto? Due di loro hanno timbrato il bravissimo goalie ampezzano. Mentre Pascal, onore al merito per impeto e pattinaggio, non ha ancora saputo aggiungere la freddezza sotto porta al suo personale equipaggiamento.

Dietro, fra tutti, è stata messa in evidenza la grande somiglianza tra Simon Bourque ed Alex Egger. Per struttura fisica ed impostazione.

Attendiamo, con impazienza, il giudizio del Palaonda nel prossimo weekend.

Quando verrà il momento di celebrare il Südtirol Summer Classic. 

Tramonto