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Enrico Miglioranzi è da ormai diversi anni uno dei pilastri difensivi della nazionaledi hockey e da due anni l’unico difensore nato in Italia in forza ai Foxes. Con il Bolzano “Miglio” ha totalizzato 165 presenze mettendo a segno 18 Punti (5+13). Già nella stagione 2013/14 il nativo di Padova era tra le file dei biancorossi, vincendo così il primo storico titolo del Bolzano nella Lega mitteleuropea. Allora Enrico aveva 22 anni ed era alla sua prima esperienza al di fuori dell’altipiano asiaghese (tralasciando 9 partite con l’HC Trento nella stagione 2007/2008). Dopo la leggendaria stagione della prima EBEL vinta dal Bolzano al giovane Miglioranzi viene offerto un contratto try-out dal nuovo allenatore Mario Simioni. Enrico non ha però la sicurezza di essere impegnato con costanza durante la stagione e dopo sole cinque partite decide di ritornare ad Asiago. Nell’estate del 2016 poi Miglioranzi si trasferisce al Kallinge/Ronneby IF, squadra che milita in terza lega svedese. Dopo 12 partite torna nuovamente ad Asiago, dove firma un contratto triennale. Gli stellati si erano appena iscritti al nuovo campionato Alps Hockey League, che allora comprendeva squadre italiane, austriache e una slovena. Fino alla stagione 2021/22 Enrico continua a giocare per l’Asiago, vincendo due volte la AlpsHL, due volte la supercoppa italiana e tre volte la “final four” di serie A. Nella stagione 2022/23 poi l’ormai trentunenne fa il suo ritorno a Bolzano, sfiorando la vittoria del campionato.
A fine stagione è stata una delle prime conferme della società che gli ha rinnovato il contratto di un anno.
Oltre a svolgere la professione di hockeista, dopo le superiori Enrico Miglioranzi ha continuato a studiare. Su è laureato in Scienze Economiche, Economia e commercio nel 2020 e ha conseguito la “Laurea Magistrale LM, International Economics and Business” nel settembre del 2023.
SALTO: Alcuni mesi fa ha conseguito la laurea magistrale. Come è riuscito a praticare professionalmente uno sport come l’hockey e studiare allo stesso tempo?
Enrico Miglioranzi: Inizialmente quando mi sono iscritto all’università subito dopo le superiori, ho avuto parecchie difficoltà, perché pensavo che fosse molto più facile. Mi sono reso conto che all’università non hai verifiche o non ti chiedono cose ogni giorno ma devi organizzarti meglio col tempo. Avevo scelto un indirizzo, che però ho subito cambiato e durante il mio primo percorso di laurea triennale ho spesso pensato di mollare l’hockey, perché non mi sentivo in grado di superare le difficoltà iniziali che avevo incontrato. Poi anche con l’aiuto dei miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto, sono riuscito a concluderla, nonostante ci abbia messo nove anni invece che tre. Poi quando ho ottenuto la prima laurea ho pensato di cominciare subito a lavorare, invece, ho parlato con una persona a me molto amica e mi sono reso conto che momentaneamente con una laurea triennale non è che si puoi fare chissà cosa. In questa particolare situazione mi ha aiutato molto il Covid, perché avendo le lezioni online da casa potevo riguardarmele e seguirle live sul computer. Ho anche trovato un grande amico durante la magistrale, che mi ha aiutato molto. Questa volta ci ho messo solo tre anni per laurearmi. All’università poi c’era un tempo prestabilito per scrivere la tesi, quindi, da febbraio in poi mi sono imbarcato nell’avventura di scrivere la tesi e in estate mi sono dedicato quasi esclusivamente a quello e in settembre sono riuscito a laurearmi nonostante avessi svariati impegni con la squadra, però è andato tutto bene e sono veramente molto felice.
Cosa l' ha spinta ad andare avanti per questa strada?
Beh, intanto perché mi piaceva molto la materia durante la magistrale, anche alla triennale mi è piaciuta, ma allora ero molto concentrato soprattutto sull’hockey. Poi invecchiando mi sono reso conto, che purtroppo nella vita non si può avere solo l’hockey e quindi ho deciso di proseguire gli studi e penso che sia stata la scelta giusta. In Italia al momento se non studi o non hai un’attività di famiglia ben avviata su cui puoi far rifermento nel momento in cui smetti di giocare è abbastanza difficile trovare un lavoro. Mi ha aiutato anche molto il fatto di venire qui a Bolzano, perché ho la possibilità di svolgere il mio periodo di praticantato in uno studio in cui sono molto disponibili e riescono a capire quali sono le mie esigenze di tempo. (foto Enrico Miglioranzi • >)
Dopo la carriera hockeistica cosa farà?
Al momento sto facendo il periodo di pratica per diventare dottore commercialista. Il mio obbiettivo a breve termine è quello di finire i 18 mesi di pratica e poi di fare l’esame di stato per diventare dottore commercialista. Come sport il mio obbiettivo è quello di entrare a far parte della squadra olimpica di Milano Cortina 2026 e poi probabilmente al momento nella mia testa sarà quello il momento di smettere di giocare e trovare un lavoro o a Bolzano oppure anche a casa in Veneto. E poi chissà magari cercare altre opportunità perché sinceramente non sono stanco di imparare, anzi, se potessi fare altri corsi universitari sarei ben disposto a farli.
Veniamo all’hockey: come vede attualmente la situazione del Bolzano
Beh sicuramente le sconfitte ultimamente non ci volevano, soprattutto perché siamo da poco entrati nella top six e sappiamo quanto dura è stata arrivarci dopo l’avvio molto difficoltoso. Penso che dopo essere saliti nelle prime sei posizioni ci siamo un po' rilassati e siamo stati stanchi mentalmente. Sono però fiducioso, perché sappiamo come uscire da queste situazioni, visto che anche ad inizio stagione siamo riusciti ad uscire da un periodo ancora peggiore.
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Cosa deve migliorare la squadra dal suo punto di vista per guadagnare un maggior numero di punti possibili prima dei playoff?Beh, sicuramente si può migliorare in ogni fase di gioco, sia in quella offensiva che quella difensiva, ma anche in zona neutra. Sappiamo che il nostro marchio di fabbrica nelle ultime due stagioni è stato quello di avere una buona difesa quindi dobbiamo concentrarci forse un po' di più sul miglioramento della fase difensiva, perché non siamo mai stati una squadra che vince le partite con tanti gol come magri possono essere squadre come il Villach o l’Innsbruck, che hanno un assetto prettamente offensivo. Dobbiamo cercare di concedere il meno possibile e cercare di sfruttare le doti di alcuni nostri attaccanti, che al momento stanno magari passando una fase di difficoltà, come succede ogni stagione a quasi tutti i giocatori, ma sono sicuro che potranno presto ritornare al loro meglio come hanno già dimostrato questa stagione.
Quali sono i suoi personali traguardi per questi ultimi mesi di stagione?
Sicuramente come ogni stagione il mio traguardo è quello di vincere il campionato, poi a livello personale il mio obbiettivo è di migliorare sotto ogni aspetto del mio gioco, soprattutto in quelli in cui so di essere carente. Anche con i miei allenatori posso capire meglio cosa migliorare perché secondo me più importante degli obbiettivi è la crescita personale di un giocatore durante la stagione. Questo perché se ti poni degli obbiettivi che poi non riesci a raggiungere, pensi che sia stata una stagione fallimentare. Non tutte le stagioni sono perfette e quindi bisogna anche pensare alla propria crescita e analizzare la stagione anche da quel punto di vista. Secondo me è anche importante crescere da un punto di vista umano e renderti conto qual è il tuo ruolo nella squadra e cosa puoi portare di utile durante la stagione.
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Intervista a Enrico “Miglio” il difensore veneto del HCB
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- Scritto da Giorgio Sclavi
- Categoria: Notizie generali HCBfans.net
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