Il fuoriclasse Jagr ha rilasciato una bellissima intervista agli inizi della stagione di Extraliga, parlando delle recenti stagioni lontano dai clamori e riflettori mediatici (solo mondiali) col suo Kladno alla soglia delle 50 candeline (il 15/02/2022). L'articolo/intervista è stato pubblicato ieri sul sito hockeywords.com a cura di Miki Faella che ringraziamo.
Kladno è casa
Il ritorno nel club di famiglia, dopo il congedo poco idilliaco dal mondo NHL nella stagione 2017/18 con Calgary, è coinciso un momento molto delicato per Jagr che, tornato quasi a pieno regime dopo una stagione interlocutoria, ha visto il suo Kladno retrocedere dalla Extraliga, giocando 38 partite con un ottimo 15+14 come bottino personale alle soglie dei 47 anni; la relegazione è stata un colpo durissimo e per sua stessa ammissione “Non so se gioco ancora e se trovo di nuovo la voglia di Hockey” sembravan portarlo ad un nulla dal ritiro.
Un estate passata a vedersi dentro, lottando con gli acciacchi dell’età e di una bilancia pesantina (compreso qualche infortunio di troppo) han rinviato il suo ritorno e prima di Natale è tornato sul ghiaccio col pubblico ad intonare il suo nome come un tempo per la gioia di tutto noi che lo veneriamo, chiudendo con 19 uscite (2+10) mentre nei playoff è stato fondamentale come presenza (16 partite e 2+8) col Kladno a riguadagnarsi immediatamente l’Extraliga.
Diverse volte Jaromir rilasciò questa massima, soprattutto contro chi gli puntava il dito dell’esser troppo lento, di non essere lo straordinario #68 d’un tempo e magari di pensare ad una agiata pensione ma contro tutto (e per sua ferma volontà) Jaromir sarà nuovamente ai nastri di partenza della prossima stagione, spegnendo magari proprio le candeline sul ghiaccio (50 il 22 febbraio prossimo, segnatevi la data) anche per le casse di casa del Rytíři Kladno.
Con un curriculum da far invidia anche agli HHoFamers, compreso un passaggio mai dimenticato a nel 1994, Jagr non vuol sentire ragione di pensione dato che si sente sia la responsabilità (sia il peso, purtoppo) dell’essere proprietario del Kladno e la sola sua presenza sul ghiaccio è sinonimo di contratti, eventi e sponsor a tanti zeri essendo ancora ora un divo in Cechia con tanto di spot pubblicitari (compresa la costante e maniacale ricerca dello scoop per i paparazzi locali) mentre nel locker room di casa è un autentico trascinatore per voce dei suoi entusiasti teammate (vedi l’ex Nhler Plekanec) mentre per i giovani è come vedere pattinare con un Dio sul ghiaccio tanta è la loro ammirazione.
A dicembre si dovrebbe tenere un outdoor Winter Game sulle montagne boeme, rinviato la scorsa stagione per la pandemia globale (con in programma peraltro una sfida del suo Kladno, ndr) e Jagr è ovviamente uomo dell’evento.
This is #68…tutto d’un fiato
“Perché sto ancora giocando? Ho una responsabilità verso il mio club altrimenti non sarei qui, se me ne andassi i partners e gli sponsor se ne andrebbero ed il club potrebbe chiudere…non ho scelta e questo la gente non lo capisce ma non mi interessa. Solo Dio mi giudicherà. Mi aspetto molto di più da me stesso e credo di aver quella forza dentro di me.
Non è facile credetemi perché durante la mia carriera ho sentito che se volevo segnare un gol lo avrei segnato ma improvvisamente questo non funziona e devo esercitarmi e prestare più attenzione ed a non tornare sui 120Kg…allo stesso tempo le persone si aspettano tanto da me e questa è la sensazione peggiore quando pensano che possa farlo ma poi non è così…so solo che farò del mio meglio per aiutare il club anche se non lo capiscono ma ho una responsabilità e non ho scelta, mio papà l’ha portato avanti (il club del Kladno, ndr) per 20 anni ed ora tocca a me. Come figlio sarei imbarazzato se me ne dovessi andare.”
Jaromir, è impossibile non Amarti!