volpi cantiere

 

Assi di bastoni #30.Cantiere estivo: si costruisce l'Armata biancorossa per la nuova stagione: per emozionare ancora il pubblico biancorosso in ICE Hockey League e CHL. 

 “Desiderate la carta dei dessert? Oppure passate direttamente al caffè?”.

Il cenno d’intesa con Laura è una sentenza.

“Ci bastano un liscio ed un macchiato, grazie”.

Al ristorante “Lo Stappo” di Borghetto, edificato tra le molteplici chiuse della folkloristica località adagiata lungo le rive del Mincio, il clima che si respira è quasi idilliaco.

Mancano poche ore all’inizio del mio programmato ricovero all’ospedale Pederzoli di Peschiera. Eppure, riesco a controllare il soffuso stato di incertezza, tipico di quando si è in dovere di affidarsi alla bravura di un valente chirurgo per risolvere in via definitiva un malanno di vecchia data.

Alle ore 15.00 di lunedì 19 maggio mi ritrovo perciò sul lettino di una sala operatoria, circondato da uno staff medico in attesa di entrare in azione.

“Buon pomeriggio Andrea, sono Ermes, assistente di sala. Se da questo momento dovesse avere qualsiasi tipo di necessità sappia che non la perderò di vista nemmeno per un istante”.

Gli sorrido, ma in cuor mio non vedo l’ora di ritornare in corsia. Per dare inizio alla lunga ed elaborata riabilitazione post-operatoria.

Avverto immediatamente la vertigine causata dall’anestesia.

Contemporaneamente, mi pervade un sollievo che attendevo di provare da molti mesi.

Ed il motivo del mio benessere è sintomatico. Finalmente potrò tornare a volare... 

Dopo due ore nette, filate via lisce come le acque del Mincio, sono di nuovo nella mia camera. A far compagnia ad Alessandro, mio coetaneo, grande appassionato di moto d’epoca.

Lui non vedeva l’ora di sistemarsi per tornare in sella alle sue amate motociclette. 

Io, invece, di poter risalire i gradini della scaletta di un aereo. Per tornare a seguire le prestazioni dell’Armata Biancorossa, in Champions Hockey League... ITA ROM

Ci eravamo lasciati alla vigilia dei Mondiali Divisione I, a Sfantu Gheorghe, in terra rumena.

Travolgendo la già retrocessa Romania, ed agevolata dall’inatteso crollo dell’Ucraina contro il Giappone, proprio all’ultima giornata della competizione iridata l’Italia ha strappato in extremis il pass per far ritorno in Top Division.

Nel 2026 gli Azzurri avranno il dovere morale di onorare al meglio delle loro possibilità sia la vetrina offerta dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina che i Mondiali Top Division, in programma in Svizzera, nelle sedi di Friborgo e Zurigo.

Dopo due argenti consecutivi, chissà se gli elvetici riusciranno a conquistare in casa il sospirato titolo iridato. Che, onestamente, quest’anno avrebbero anche meritato di ottenere.

I cantonieri, nostri vicini di casa, storicamente non nutrono particolari simpatie per il popolo italico. Venendo puntualmente ricambiati.

Lo sport, però, è in grado di abbattere qualsiasi barriera culturale. Non desterà perciò scandalo alcuno il mio sincero dispiacere di non aver visto il 41enne Andres Ambühl, leggendario numero 10 del Davos e della Nazionale elvetica, sollevare il trofeo proprio al termine dell’ultimo match della sua onoratissima carriera. Un personale fallimento che il sensibile Andres ha dovuto sopportare, versando amarissime lacrime nelle interviste spese in mondovisione.

Accadrà prima che l’Italia vinca la Top Division di hockey su ghiaccio oppure che la Svizzera si laurei campione del mondo di football?

A parte le battute, un dato emerge nitido dalla lista delle Nazionali presenti attualmente nell’Olimpo dell’hockey. Tutte e quattro le nazioni, dalle quali provengono i club della Ice Hockey League, saranno ai nastri di partenza della prossima Top Division.

Un elemento importante, che conferisce il giusto riconoscimento a Dieter Knoll, l’Uomo delle Mille Stagioni. Il quale, con le risorse che ha a disposizione, cerca sempre di piazzare un cavallo vincente nelle starting stalls della Lega Transfrontaliera.

A tale proposito, la campagna di rafforzamento dell’Hockey Club Bolzano sta rispettando alla lettera tempistiche che sono oramai note e consolidate ad ogni appassionato biancorosso che si rispetti.

I celeberrimi “Botti alle Otto” sono gustosi come le ciliegie di Bracigliano. Per goderne appieno il gusto vanno assaporate con calma, magari accompagnate da un’ottima ricotta di bufala.

Flyer Coach 2025Flyer Armani 2025Gran parte dei tifosi vorrebbero invece smascherare in un colpo solo il parco giocatori dell’Armata Biancorossa. Che, nella prossima stagione, lancerà l’ennesimo guanto di sfida verso la concorrenza.

Allo stato attuale, il nostro amato Hockey Club ha pubblicamente ufficializzato: il passaggio di testimone tra Glen Hanlon e Kurt Kleinendorst, molte conferme (tra le quali l’associated coach Fabio Armani), due soli nuovi acquisti ed alcuni addii.

Andiamo con ordine.

Il primo, potentissimo, squillo di trombe è stato speso benissimo dalla società biancorossa. Confermando “Il Santo”, a difesa della

Flyer Misley 25Flyer Harvey 2025 gabbia biancorossa. Per la quarta stagione consecutiva Sam Harvey sarà ancora il Guardiano ai Bastioni del Regno. Tanto pergradire.

Successivamente l’HCB ha comunicato l’accordo raggiunto con Bryce Misley, 25 anni, centro molto mobile ed assistman di spessore, le ultime tre stagioni ad Asiago, dove ha totalizzato 105 punti in 155 presenze. Già entrato positivamente nell’orbita della Nazionale di Jukka Jalonen.

È giunta poi la riconferma di un “senatore”. Uno di quelli che ha omaggiato Bolzano con una generosa quota parte della sua vita e della sua carriera: Dustin Gazley.Flyer Gazley 25Flyer Mantenuto 25

Alla sesta stagione consecutiva, il nostro numero 10 ha ancora l’estro di un ragazzino, e sarà ancora il motore del powerplay e del penalty killing nonostante le sue primavere siano 36.

Reduce da una stagione straordinaria, nonostante un infortunio che ha richiesto una lunga ed oculata convalescenza, Dustin ha saputo conquistare il titolo di MVP, assegnato dai tifosi.

Dopo di lui, ad uscire dal cilindro del Dottor Kappa, è stato il prolungamento del contratto di Daniel Mantenuto. Uno dei fedelissimi di Glen Hanlon, in tutti i suoi tre anni di permanenza sul pancone del Bolzano, Daniel è alla sua quarta stagione consecutiva alla Sparkasse Arena.

Centro generoso ed affidabile, uomo playoff nel 2023, la scorsa stagione invece è stato uno dei pochi attaccanti biancorossi a non lasciare il proprio marchio nel tabellone finale. Oltre a dichiararsi estremamente soddisfatto per il rinnovo, Mantenuto medita già il suo personale riscatto in zona realizzativa.

Poi, una sistematina alla difesa il nostro CEO l’ha data partendo innanzitutto dalle conferme di due granatieri oramai totalmente fidelizzati alla causa biancorossa: Dylan Di Perna e Scott Valentine.

Flyer Valentine 25Flyer Di Perna 25

Dylan ha siglato l’accordo che lo legherà

per il sesto anno consecutivo al club di via Galvani.

Nelle ultime due stagioni ha messo d’accordo un po’ tutti gli analisti della ICE, garantendo maggiore solidità al proprio terzo difensivo e facendosi molto più concreto e propositivo nelle personali uscite di zona.

Lui è oramai un altro di quei senatori che hanno un peso specifico nelle dinamiche dello spogliatoio garantendo anche una voce colma di riguardo al team, quando esprime la prestazione.

Scott, il temuto “Valentrain” che imperversa sui ghiacci della Lega, avrà brindato a champagne al suo quarto contratto di locazione nello spogliatoio biancorosso.

Valentine è oramai idolatrato a Bolzano. Quanto temuto e rispettato altrove.

Lui che viaggia verso i 35 anni è un altro dei prospetti ad alta fedeltà che hanno sposato la causa biancorossa ed eletto la nostra città ad ideale “comfort zone”. Nel suo comunicato ufficiale, l’HCB fa sapere quanto sia migliorata la disciplina di Scott nel corso delle stagioni. Dai 94 minuti di penalità del 2022-2023 siamo passati progressivamente ai soli 18 dell’ultima annata.

Un ulteriore indice di maturità, premiato da Knoll con il rinnovo.

“Ma che vuò ra me?”. Quando chiude la mano destra a formare il celeberrimo tulipano che accompagna la domanda in perfetto dialetto napoletano 🤌🏼, Flyer Bradley 2 25Flyer Bradley 2 25Brad McClure manda in visibilio la curva al Palaonda. Dopo ogni suo gol. Tradizione che si estenderà anche nel corso della prossima stagione. La quarta, per il ragazzo dell’Ontario, che ha trovato qui la sua seconda casa.

Con lui, Kurt Kleinendorst avrà a disposizione un giocatore molto veloce ed eclettico, disponibile a battere sia le corsie esterne che i metri quadri di ghiaccio di fronte alla gabbia avversaria.

Brad in questo non ha quasi mai tradito le aspettative. Ed è pronto a rilanciare l’offerta anche al nuovo coach.

L’ultimo giocatore, in ordine temporale, ad avere avuto adeguata vetrina per documentare il rinnovo contrattuale coi biancorossi è stato Matt Bradley. Il nativo di Vancouver è risultato essere il miglior marcatore nella scorsa stagione con 41 punti in 48 partite in regular season e 5 nei playoff.

Accostato più volte al EC Villacher SV negli scorsi mesi, Matt ha spento ogni speculazione sul suo conto sedendosi idealmente al tavolo della trattativa con la società biancorossa e prolungando in questo modo la sua avventura bolzanina.

Fare di lui un leader, un vero “uomo squadra”, potrebbe essere una delle scommesse da vincere a Bolzano per Kleinendorst.

Dulcis in fundo, mercoledì sera, Luca Tommasini ha ingegnosamente generato nell’ambiente quel clima di aspettativa che solitamente accompagnano, fino all’indomani, gli attesi “Botti alle Otto”.

E giovedì mattina il risveglio ha portato in dote alla comunità un nome ed un cognome certi.

Shane Gersich.Flyer Gersich

Discendente da una famiglia che si è brillantemente sfamata a pane ed hockey (il padre Frank, il fratello Cade e gli zii Aaron, Neal e Paul Broten), nelle prime dichiarazioni rilasciate dopo la firma sul contratto che lo legherà ai biancorossi, Shane - non a caso - ha rivelato quanto il cosiddetto “hockey sense” sia il suo principale strumento di pensiero quando è sul ghiaccio.

La lettura del match, la capacità di prevedere una giocata o di prendere la decisione giusta in ogni frangente. Un vero e proprio mantra, che lo ha sempre accompagnato, nel corso della sua carriera. Gersich è un ottimo finalizzatore, duttile abbastanza per poter giocare sia da ala che da centro, esprime un grande dinamismo in pista e questo particolare fa di lui il classico “two way forward”, abile nelle due fasi e molto efficace negli special teams.

Un gran colpo dell’Hockey Club Bolzano. Non c’è che dire.

Al Palaonda, per contro, comincia invece ad allungarsi l’elenco degli addii.

Detto già tutto su Cole Hults, approdato a Vienna assieme al fratello Mitch, hanno già svuotato l’armadietto e salutato gli oramai ex compagni di squadra anche Simon Bourque (anch’egli sbarcato alla Steffl Arena), Giordano Finoro (trascorrerà l’inverno in Svezia, giocando in Allsvenskan per l’IF Troja-Ljungby), Peter Spornberger (orientato a riprendere l’esperienza interrotta in DEL), Adam Helewka (EC Villacher SV, ottava avventura in Europa in soli 6 anni di domicilio agonistico nel Vecchio Continente) e Braden Christoffer (resterà in Alto Adige?...).

Tampere, Iserlohn e naturalmente la “sua” Bolzano. Quando un giorno molto lontano Michael “Mike o Michl” Halmo, a seconda della latitudine, potrà discernere ai più piccini le sue esperienze europee, siamo certi che il capitolo più importante della sua carriera lo riserverà a quello scritto qui a Bolzano.

Halmo 1Sei stagioni, durante le quali - secondo Élite Prospects - ha aggiunto il Karl Nedwed Trophy del 2018 al titolo vinto in OHL con gli Owen Sound Attack nel 2011, totalizzando 252 presenze, farcite con 77 reti e 99 assist. Oltre a 297 minuti di penalità. Il diavolo e l’acqua santa.

Anche se le sue statistiche che fluttuano in rete risulterebbero parziali, ovvero non comprensive di playoff, CHL ed altri eventi ufficiali, Mike (come molti dei suoi compagni di squadra) ha trovato proprio qui il porto sicuro e confortevole che potesse dare il miglior agio possibile anche alla propria esistenza. Ripagando l’Hockey Club Bolzano con un impegno ed un’abnegazione che solo grandi giocatori del passato seppero dare alla causa biancorossa.

Oggi Michl (ex giocatore, futuro allenatore, discreto agricoltore, ottimo cernitore e chissà cos’altro) è pronto per la sua prima esperienza ufficiale come head coach (della Under 19) ed associated (in prima squadra) nei Rittner Buam, a Collalbo.

In molti, magari lo stesso Dottore..., ipotizzano che potrebbe essere proprio lui il futuribile condottiero dell’Armata Biancorossa.

Sarebbe una chiusura del cerchio perfetta.

Diamogli necessariamente tempo per crescere ed affinare il suo equipaggiamento tecnico. Proprio il tempo, come spesso accade, sa essere galantuomo.

Passiamo ora alle valutazioni in corso, che procedono quotidianamente in via Galvani e riguardano il resto della truppa della scorsa stagione.

Cris DiGiacinto otterrà a breve il passaporto italiano. Non si vede all’orizzonte impedimento alcuno perché il giocatore non debba proseguire il suo cammino a Bolzano. Sul suo conto, quindi, attendiamo fiduciosi la fumata bianca dal profano comignolo del PalaOnda.

Lo stesso dicasi per Luca Frigo, in perfetta sintonia con il team e la città.

Troppo prezioso perché la società possa privarsi di lui. Perfettamente calato nella realtà bolzanina l’interessato, perché possa prendere in considerazione qualsiasi altra alternativa.

Sul resto della pattuglia italiana, ovvero Daniel Frank, Jonny Vallini, Michele Marchetti, Enrico Miglioranzi e Pascal Brunner, non ci sono luci ma nemmeno ombre. Potremmo definirla come la classica “fase di transizione”. Durante la quale il club pondera attentamente ogni singola decisione.

Forse un discorso a parte meriterebbe il Capitano. Che è reduce da una stagione difficile, resa proibitiva a causa del violento fallo di gioco subìto. In questo caso, la valutazione sul proprio futuro è probabile la stia facendo anche e soprattutto il giocatore. 

Infine, sul conto di Anthony Salinitri e Jason Seed, lo spettro radar in mano a tifosi ed addetti ai lavori resta costantemente in stand-by.

Per finire il corposo capitolo dedicato al mercato HCB, prendiamo atto delle voci, attendibili o meno, sui nomi “in entrata” che stanno circolando nell’ambiente.

Dovendo fare giudizioso “gioco di squadra” non anticiperemo alcuna anagrafica. In attesa che il club scelga il momento opportuno per esplodere i suoi botti d’estate.

Sulla scrivania del Dottore però, c’è il fascicolo con la documentazione attestante l’accordo raggiunto con un difensore di grande esperienza. E di scuola europea.

E sarebbero in fase avanzata le trattative con un altro difensore “di peso e sostanza” ed altri due attaccanti (entrambi ali destre).

È definitivamente tramontata, per concludere, la suggestione che si era creata nell’ambiente biancorosso attorno al nome di Robert Bortuzzo. Il 36enne difensore di Thunder Bay (577 match e ben 533 minuti di penalità in Nhl), chiare origini italiane, colonna portante di St. Louis Blues e Pittsburgh Penguins lungo una carriera che ha compreso anche due rapide comparsate finali a New York (sponda Islanders) e Salt Lake City. 

Bortuzzo ha chiuso con l’hockey giocato.

E di conseguenza anche le voci che lo avrebbero accostato al Bolzano.

Cambiamo argomento e dedichiamoci alla Champions Hockey League, uno dei grandi appuntamenti che vedranno l’Armata Biancorossa tra i protagonisti. Sì, perché, essere presenti a questa manifestazione autorizzerà il partecipante ad entrare nella lista degli attori principali.Aereo CHL25 BR

Il percorso dei biancorossi in CHL è stato reso noto martedì scorso e sarà alquanto articolato.

Si inizierà nella Terra delle Tre Corone, venerdì 29 agosto, in casa del Frölunda Göteborg.

Non è ancora certo se si giocherà nell’immenso Scandinavium (12.000 posti a sedere), edificato in zona residenziale, oppure nel più sobrio e periferico Frölundaborg.

Sarà la convenienza del momento a stabilirlo.

Questo perché uno dei Templi dell’Hockey in Svezia è una struttura polivalente. Che si presta sia come sede di un campionato del mondo di pallamano piuttosto che di un’adunanza della chiesa luterana, quella che raccoglie a sé il maggior numero di fedeli in Scandinavia.

Frölundaborg

Charly e Andrea

 

Esattamente ciò che accadde il 3 settembre del 2022. Quando, assieme a Charly Pistoi, ci recammo allo Scandinavium per seguire Frölunda - Eisbären Berlino.

Davanti al tempio, al posto dell’abituale popolo di fans, nel suo classico abbigliamento rosso e verde, trovammo esposto alle casse tutt’altro programma. E fummo costretti ad una corsa precipitosa in taxi per arrivare puntuali al Frölundaborg, giusto in tempo per il face-off d’apertura.

Domenica 31 agosto, l’Hockey Club Bolzano sarà invece di scena a Rauma, in Finlandia.

Alto AdigeKivikylän AreenaAlla Kivikylän Areena “dovrebbe” (usiamo di proposito il condizionale, visti i precedenti...) affrontare il Lukko, protagonista assieme ai biancorossi dell’enorme pasticcio - ammesso a posteriori - commesso dal board della Champions Hockey League. Che decise, molto più che arbitrariamente, di qualificare d’ufficio i finlandesi ai quarti di finale, vittoriosi nella gara d’andata al Palaonda ma impossibilitati a scendere sul ghiaccio quel fatidico 24 novembre 2021, perché contagiati in massa dal Covid. Peccato che l’Hockey Club Bolzano fosse già a Rauma. Ed avesse già completato il protocollo della vigilia. Restrizioni comprese, vedi la cosiddetta “bolla di sicurezza” tra il suo hotel ed il palaghiaccio. Fu un vero e proprio scandalo. Perché in altri modi non si può definire.

La sera precedente al match, quando iniziarono a circolare in rete le voci della sua cancellazione, eravamo proprio ad Helsinki. Con i biglietti del bus rapido per Rauma già nei portafogli. Dopo esserci ripresi dall’incredulità, ovviammo l’indomani con un insipido IFK Helsinki - SaiPa al cassato Lukko Rauma - HCB.

PalaOnda CHL 25

 

La Champions Hockey League 2025-2026 sbarcherà al Palaonda nel weekend del 5-7 settembre. Una vera e propria immersione nell’hockey ceko.

Venerdì 5 il match contro il Kometa Brno. Domenica 7 quello contro il Mountfield HK.

Il programma delle gare interne si completerà mercoledì 8 ottobre, quando i biancorossi ospiteranno i bavaresi dell’ERC Ingolstadt.

Sarà in seguito l’avventurosa trasferta a Luleå, ai margini del Circolo Polare Artico, a chiudere il pacchetto degli incontri internazionali. Match previsto per martedì 14 ottobre. Il più settentrionale mai giocato, nella storia dell’Hockey Club Bolzano.

Prima di chiudere questa enciclopedica edizione della nostra rubrica, apriamo una doverosa finestra sulla finalissima della National Hockey League.

 Alle 2.00, ora italiana, di giovedì scorso, Edmonton Oilers e Florida Panthers hanno dato vita a gara1 della serie che attribuirà la Stanley Cup 2025.

Si tratta della rivincita del fantastico duello andato in scena lo scorso anno. Quando i canadesi riuscirono a recuperare uno 0-3 funereo, annullandolo con un clamoroso 3-3. Che permise loro di acciuffare in extremis la chance di gara7. Uno spareggio dai contorni drammaticamente tattici, vista la posta in palio, che i Panthers fecero però loro per 2-1.

Edmonton è sostenuta da tutto un Paese, che vorrebbe riportare la Stanley in Canada dopo la bellezza di 32 anni. Ed ha un sistema difensivo al top grazie alla smagliante condizione di forma in cui versano sia lo strepitoso goalie Stuart Skinner che l’intero pacchetto.

Per il sesto anno consecutivo la Florida ha una sua franchigia in finale. Dopo il triennio di Tampa Bay (guarnito con due titoli) è giunto quello dei Panthers. Sconfitti dai cavalieri di Las Vegas nel 2023. Il solidissimo Sergej Bobrovsky, 36enne portiere delle “pantere”, non ha nulla da invidiare al “collega” Skinner.Edmonton Oilers vs Florida Panthers

Sarà un vero e proprio duello, quindi, anche tra i migliori centri del Pianeta.

Connor McDavid e Leon Draisaitl ad Ovest versus Sam Bennett ed Aleksander Barkov ad Est. Come dimostrato da gara1 di giovedì scorso. Vinta da Edmonton per 4-3 al primo supplementare, grazie ad uno scellerato ritardo di gioco provocato da Tomas Nosek. Sulla successiva superiorità numerica Draisaitl ha timbrato gara1. Rispondendo con una doppietta a quella di Bennett.

Gli elementi per scrivere l’ennesimo romanzo intorno alla Stanley Cup ci sono davvero tutti.